Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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Cuneo, Elezioni Provinciali  Marzo 2009   Torna alle categorie

Cuneo, Elezioni Provinciali

Cuneo, Provinciali.

Per ricostruire e ricominciare

 

Riepiloghiamo i fatti da settembre ad oggi:

settembre, usciamo da una tremenda sconfitta elettorale, dallo sfascio organizzativo (iscritti/e dimezzati, sedi e gruppi scomparsi), ma da un congresso nazionale in cui si è deciso che Rifondazione deve continuare a vivere e non sciogliersi in una sinistra generica (così sarebbe successo se avesse vinto Vendola). Proponiamo alle formazioni di centro sinistra di discutere sulle future elezioni locali, ma anche su un lavoro comune, su temi, nelle differenze di prospettiva, contro una destra trionfante e i pericoli per il lavoro, per l’ambiente, per la democrazia.

Il PD ci risponde che la priorità è trovare un accordo con l’UDC. La sua ipotesi, benedetta anche a livello regionale, è di candidare alla presidenza della provincia l’UDC Teresio Delfino (già democristiano “di sinistra”, sottosegretario alla “pubblica” istruzione del ministro Berlinguer, poi fido berlusconiano, oggi “a metà del guado”).

A novembre, riproponiamo l’invito su temi: - quali risposte alla crisi? – difesa dei beni comuni (acqua e non solo) – questioni ambientali – moralità pubblica – serio giudizio critico sulla giunta Costa che comprende anche l’UDC. Ci viene risposto che, fallito il corteggiamento a Delfino, il PD deve scegliere il candidato con le primarie, naturalmente al proprio interno (altre formazioni del centro sinistra non vengono neanche prese in considerazione).

Dicembre, eletto il papa dal PD (l’assessore regionale Taricco), finalmente ci si può incontrare. Il PD ci dice che mai e poi mai potrà fare alleanza con chi si chiama come noi; Italia dei valori e Lista civica pensano ad una scelta autonoma, ma la rimandano per mesi. Sinistra critica ci pone il problema di una rottura frontale con il centro sinistra e di uscita da tutte le maggioranze.

Marzo, il PD ci comunica ufficialmente, prima di ogni discussione su temi e programmi, che non è possibile alcun confronto con Rifondazione e con i Comunisti italiani, causa nome (comunista) e simbolo (falce e martello).

E’ chiara la nostra scelta: lista comunista che non accetta discriminazioni pregiudiziali.

Le difficoltà sono molte, causa la nostra pochezza organizzativa e l’ancor maggiore debolezza del PdCI. Ci dispiace il rifiuto, da parte di Sinistra critica, di un accordo elettorale locale che avrebbe rispettato le divergenze politiche complessive.

Ci incoraggiano ritorni importanti: Luciana Fossati, Pinuccia Cane, Ezio Zubbini, Quirino Spellecchia, la ripresa di presenza a Bra ed Alba, la tenuta (nonostante difficoltà) a Savigliano e Racconigi, il possibile rinascere del circolo di Ceva- Garessio, il rapporto di interlocuzione con il PdCI che dovremo arricchire dopo il voto.

Il quadro complessivo non è facile. La destra è fortissima (oltre il 60% alle politiche), ma la candidata scelta risulta particolarmente debole e priva di esperienza amministrativa. Inoltre, l’UDC corre al primo turno per proprio conto. L’atteggiamento di autosufficienza (prepotenza) del PD ha spinto a presentazione autonoma anche Italia dei valori e lista civica.

Insomma, una grande confusione sotto il cielo. La situazione non è eccellente, ma il nostro impegno sta crescendo. A cominciare da quel 4%, lo sbarramento di Veltroni (è la sua ultima perla!) e di Berlusconi,  che dobbiamo assolutamente superare.

Sergio Dalmasso

 

 

 

Cuneo, comunali

Centro sinistra, ma

 

Nel cuneese, si vota in cinque dei sette centri che superano i 15.000 abitanti.

Assenti all’appello Cuneo (dove abbiamo un consigliere) e Mondovì (dove nel 2007 abbiamo bucato nettamente, in unione con il PdCI) si vota a Saluzzo, Savigliano, Bra, Alba, Fossano.

A Saluzzo, la destra ha una netta maggioranza, ma ha bucato, perché divisa e spaccata, alle ultime comunali. Il quadro sembra simile a quello di cinque anni fa, ma in più la giunta del sindaco Alemanno ha lavorato bene e potrebbe rovesciare il quadro delle politiche. Noi siamo in una lista mista di sinistra in appoggio al sindaco.

Anche a Fossano amministra il centro- sinistra. Il quadro è ancora incerto perché non si sa quante saranno le candidature della destra. In appoggio al sindaco, tra le altre liste, ve ne è una di sinistra, ma la nostra debole presenza e la rottura a livello provinciale ci impediscono di farne parte.

A Bra, l’assessora regionale Sibille (ovviamente PD) tenta di scalzare la deludente giunta di destra. Moltissime le liste in suo appoggio. In due di queste sono presenti candidati/e del PdCI e indipendenti vicini a noi. La partita è aperta. Da una parte il vento di destra e i dati delle politiche, dall’altra il peso della candidata e lo scarso appeal della giunta uscente.

A Savigliano, “torna in campo” Sergio Soave, per più volte sindaco e parlamentare (PCI prima, DS poi), quindi segretario regionale PD. E’ il grande favorito. Anche qui, con lui, si presenta una lista di sinistra che raccoglie anche alcuni ex rifondaroli (o “rifondaroli critici” sulle nostre ultime scelte).

Per ultima Alba. Destra compatta e rampante, centro- sinistra diviso. PD da un lato, Italia dei valori dall’altro. La lista civica, annunciata, sembra non decollerà. Sulla città e sull’area, l’egemonia della destra è schiacciante. Noi siamo assenti (stiamo ricostruendo qualche cosa solo ora, dopo lo tsunami del periodo 2006- 2008).

Il quadro non è positivo e anche “nel nostro piccolo”, segna un arretramento rispetto a cinque anni fa, quando ottenemmo un risultato positivo (la prima piccola rete di consiglieri/e).

Alla prossima puntata, commenteremo i risultati.

Sergio Dalmasso